mercoledì 26 ottobre 2016

Quanto è fragile il mondo digitale?

Il 21 ottobre 2016 passerà alla storia come il giorno del grande attacco hacker: per alcune ore, alcuni tra i siti più visitati al giorno sono stati irraggiungibili un po' in tutto mondo. I giornali, dai più specializzati a quelli generalisti, si sono affrettati a raccontare cosa e successo, avventurandosi persino in spiegazioni tecniche. Personalmente quello che mi ha colpito è che, una volta ripristinato l'accesso a twitter, nella mia timeline i riferimenti o i commenti relativi all'accaduto erano zero.
Ciò si può interpretare in due maniere opposte. La prima, che potremmo definire ottimista, è del tipo: "Bravi, non ne avete fatto una tragedia." La seconda, che definiremmo pessimista, suona un po' così: "Ma nessuno si è reso conto di cosa abbiamo rischiato veramente???". Inutile dire che mi soffermerò sulla seconda...

Non mi soffermerò sugli aspetti tecnici che sono la causa dell'attacco, tranne uno: è necessario mettere in chiaro che tutti i siti o servizi "oscurati" non hanno mai smesso di essere regolarmente in funzione; semplicemente, non erano raggiungibili perché un servizio fondamentale (i DNS: traducono i nomi "simbolici" dei servizi in indirizzi numerici, che sono poi quelli che servono veramente) è andato in difficoltà a causa di un numero abnorme di richieste. In questa sede non mi occuperò di come è possibile ovviare a questo specifico problema, perché è una questione inutile: risolto questo, rimarranno una miriade di altri problemi irrisolti che minano il normale funzionamento di internet. Infatti, i meccanismi che regolano le comunicazioni sulle reti risalgono anche a 50 anni fa, quando nessuno sano di mente avrebbe potuto prevedere che un giorno il mondo intero sarebbe stato connesso a una rete e soprattutto che su questa connessione avrebbe basato buona parte della sua vita, e all'epoca nessuno ha dedicato tutta l'attenzione necessaria a rendere affidabile il sistema. Perciò il vero problema non è quando (nota: non ho usato "se") internet, per qualche problema non funzionerà; ma come ognuno di noi si comporterà quando sarà in quella situazione.

Cerco di farvi il quadro. In quella situazione (e, ribadisco, questo può succedere per migliaia di motivi diversi, e prima o poi sicuramente succederà), non sarete in grado di:
  • avvertire casa o chiunque vogliate
  • trovare un taxi o scoprire dov'è la fermata del bus
  • pagare una bolletta (ovviamente in scadenza)
  • leggere un giornale (per capire cosa sta succedendo)
  • prenotare un viaggio al minimo del costo
  • comprare urgentemente qualcosa in un negozio online
  • leggere le mail
  • scrivere un documento
  • guardare l'ultimo episodio della serie tv preferita
  • ...
La lista è infinita. Non vi basta? Aggiungo questo: niente stipendio il 27 del mese. E ammesso che abbiate ancora soldi sul conto corrente, non potreste ritirarli. Già, perché ormai anche i soldi viaggiano su internet.

Senza arrivare a questi catastrofismi, cercate di immaginarvi di fare tutto ciò che fate normalmente in una giornata, ma senza internet. Magari penserete: "cosa vuoi che sia, l'abbiamo fatto fino a pochi anni fà..."; vero, ma allora, anche inconsapevolmente, eravate organizzati. Se lo siete ancora, bravi, continuate così. Se invece non lo siete, beh, allora sarebbe il caso di farlo. E questo blog è proprio per voi: per aiutarvi a non affogare nel mare virtuale di internet (e delle nuove tecnologie).

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