martedì 20 dicembre 2016

Non succede, ma se succede...

La frase che ho scelto come titolo di questo post viene spesso utilizzata, con un'accezione positiva, quando ci si augura che accada qualcosa di molto improbabile; come dire: vivo bene lo stesso, ma se succede è gran festa. Nulla vieta, però, che possa esserci anche il rovescio della medaglia: cioè che le cose vanno bene, ma se succede qualcosa è un gran pasticcio. Come oggi al lavoro.

Piccola premessa: nei sistemi informatici di classe "enterprise" (cioè quelli molto avanzati tecnologicamente, adatti a supportare i servizi e gli affari di un'azienda) è quasi d'obbligo che tutti i componenti siano ridondati, cioè presenti in più di un esemplare, in modo che se uno smetta di funzionare, l'altro permetta al sistema di continuare tranquillamente a fare il suo lavoro. Normalmente gli esemplari per componente sono 2, ma esistono non pochi casi in cui sono 3 o addirittura 4.

Oggi era previsto un intervento di riparazione sul sistema di storage (in pratica un grosso insieme di dischi) su cui risiedono la stragrande maggioranza dei dati e dei servizi aziendali. Memori di una passata (negativa) esperienza, per scrupolo abbiamo pianificato la riparazione in pausa pranzo (che ovviamente qualcuno, in casi come questo, salta...): perché non succede, ma se succede...
Ovviamente è successo.

Che è successo? Che quando è stato rimosso il componente da sostituire, nonostante ci fosse il suo omologo regolarmente in funzione, il sistema si è piantato (nel gergo informatico: pur risultando acceso, non funzionava un c....), causando il blocco di tutti i sistemi aziendali, con conseguenti mal di pancia e 4 persone più un tecnico esterno a lavorare come pazzi per più di un'ora (ed è andata di lusso!) mentre il resto dell'azienda si gira i pollici. Questa rappresenta la classica situazione che se lo dici al produttore dell'hardware, giura e spergiura che è assolutamente impossibile che succeda. Però è successo. 2 volte.

Già la sento, la domanda che spontanea nasce nei miei 6 o 7 lettori: si, ma a noi, che ce ne frega? Dovrebbe fregargliene semplicemente perché nulla vieta che una situazione analoga possa avvenire in contesti più critici per loro, tra i quali mi vengono in mente: aereo in volo, operazioni chirurgiche robotiche, auto a guida autonoma, etc. Tutti sistemi complessi in cui per ovvie ragioni si cerca la cosiddetta "alta affidabilità", in modo da minimizzare i rischi di malfunzionamenti. Ora, se qualcuno vi dice azzerare i rischi, a mio parere gli potete dare del ciarlatano: nessun sistema, per quanto ben progettato e realizzato, è o sarà mai infallibile. Ma attenzione: lungi da me suggerire di evitare codesti sistemi! Gli aerei sono una realtà da decine di anni, e gli incidenti causati da guasti sono estremamente più rari di quelli causati da errore (o purtroppo dolo) umano. La chirurgia robotica (che, sia chiaro, si intende sempre guidata da un chirurgo in carne ed ossa) è fondamentale perché aumenta la precisione, riducendo i "danni collaterali", e permette anche di agire a distanza. La auto che guidano da sole sono il futuro prossimo, e permetteranno di ridurre drasticamente gli incidenti stradali, se non altro perché eviteranno le disattenzioni e le scorrettezze dei guidatori. La tecnologia è assolutamente il mezzo con cui viene migliorata la vita quotidiana di tutti. Però è assolutamente necessario che sia sempre accompagnata da un sistema di riserva non (o meno) tecnologico per evitare che guasti "impossibili" rendano una situazione critica irrimediabile. Tornando ai tre esempi di prima (e semplificando molto): i piloti devono essere in grado tramite bussola e carte nautiche di orientarsi, nel caso si rompa il ricevitore GPS; il robot chirurgo deve sempre essere affiancato da un'equipe medica pronta ad intervenire sul paziente in tempi rapidissimi; e ogni auto a guida automatica deve prevedere comunque volante e freni che un passeggero deve essere in grado di utilizzare in caso di emergenza. Tutte cose, se vogliamo, banali, perché rappresentano i modi in cui si agiva prima dell'avvento delle nuove tecnologie, e che semplicemente non dobbiamo dimenticarci ed a cui non dobbiamo rinunciare.

Ovviamente questo approccio prudenziale comporta  dei costi aggiuntivi, che non possono che ricadere sui consumatori. Si chiama qualità. Ricordatelo, la prossima volta che cercate il risparmio a tutti i costi.

Nessun commento:

Posta un commento