sabato 5 novembre 2016

L'insostenibile leggerezza della nuvola

Lo scorso 29 ottobre a Roma veniva inaugurata La nuvola, l'avveniristico centro congressi progettato dall'architetto Fuksas. L'idea, indubbiamente interessante, era quella di avere una struttura non solo dalla forma di una nuvola, ma anche che desse l'impressione della leggerezza, o meglio dell'impalbabilità. Ma l'idea si è dovuta scontrare con la dura realtà: non so se sia vero, come avevo sentito dire anni fa, che il progetto sia stato ritardato perché all'epoca non esistevano le tecnologie costruttive necessarie (per fortuna, la tecnica avanza), certamente i 3 pilastri  e l'abominevole struttura di vetro e acciaio che la racchiude, hanno ben poco di leggero ed impalbabile.


Che c'azzecca, vi chiederete (e non sarà l'ultima volta): c'entra, perché anche nell'ambito della nostra quotidiana esperienza degli strumenti elettronici, abbiamo a che fare con la nuvola, o meglio il cloud. Con questo termine si intendono tutti quei dati e servizi che non risiedono sui nostri computer (o tabler, o smartphone), ma semplicemente si accedono attraverso la connessione internet, senza che dobbiamo preoccuparci di nulla, e quindi, nella nostra esperienza, possono dare l'idea dell'impalpabilità.  
Ma anche in questo caso la realtà è ben diversa. "Il cloud è quando i vostri dati sono sul computer di qualcun'altro", ho letto una volta, sublime sintesi della questione. Perché anche il cloud è in realtà tutt'altro che impalbabile, ed è al contrario assolutamente concreto. E per capire com'è fatto, approfitto di questo bellissimo articolo: PI Guide / Cloud Storage fatto in casa (roba da nerd duri e puri, ma di cui tutti dovrebbero leggere le prime righe) da cui estraggo questa foto:


Ecco, il cloud nella realtà è: disco, processore, RAM, sistema operativo, e una connessione di rete. Se la rete è quella di casa vostra, il cloud è privato; se scegliete che sia accessibile da fuori casa vostra, attraverso la connessione internet, diventa pubblico (non nel senso che chiunque lo possa usare: nel senso che è accessibile da ovunque nel mondo). I servizi che tutti usiamo, di cui accennavo prima, e che chiamiamo cloud, sono fatti esattamente nello stesso modo, scalato per decine, centinaia di migliaia di volte, e dedicato all'uso di milioni di persone. E di cui non avete il controllo.

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