sabato 12 novembre 2016

Potere ai piccoli

Mercoledi scorso, durante le immancabili analisi post-voto delle elezioni presidenziali americane, c'è stata una dichiarazione che mi ha colpito in particolare: un giornalista del New York Times commentava le errate previsioni dei giornali (incluso il suo) e dei sondaggi affermando che "i giornali non hanno più il potere di una volta". Quale potere? Mi sembra abbastanza intuitivo che si riferisse al potere di influenzare l'opinione delle persone.
Preferisco tralasciare la questione sul perché i giornali dovrebbero avere questo potere... e concentrarmi invece sulla riflessione che mi è venuta spontanea, ovvero: chi ha preso ora questo potere? Questa che segue è la risposta che mi sono dato.

I giornali (cartacei, o televisivi) hanno avuto il potere di cui sopra finché hanno rappresentato il monopolio del mondo dell'informazione, pur con i loro distinguo dovuti alle differenti linee editoriali, ancorché troppo spesso espressione degli interessi dell'editore. Questo monopolio è stato perso con l'avvento di Internet, la cui grande rivoluzione è rappresentata dall'aver dato voce a chiunque sia connesso. Oggi chiunque può dire la sua, e i metodi non mancano: la fanno da padroni i social network, ma non dimentichiamo i blog o più semplicemente i commenti che si possono mettere alle notizie. Risultato: oggi i fautori delle diverse posizioni si possono contare più facilmente, e coloro che non la pensano come quella che una volta si chiamava l' "intellighenzia" possono rapidamente scoprire che molti la pensano come loro, e questo inevitabilmente dà il coraggio di andare "controcorrente". In una parola: Democrazia (notare la D maiuscola, necessaria per distinguere il significato rispetto a quello che gli diamo comunemente...).

Fin qua tutto bene, direte voi; sicuramente bene, ma sul tutto... siamo proprio sicuri? Già, perché questo ragionamento vale per tutte le opinioni: anche quelle che ognuno di noi considera scellerate. Probabilmente ognuno di noi vive un continuo alternarsi di sollievo nello scoprire che c'è tanta gente di buon senso, e di sconforto nello scoprire che c'è tanta gente che sembra indegna di poter far parte di una qualsivoglia società! Ma al di là di fare inutile filosofia, ciò che dobbiamo tenere sempre a mente è che ormai anche noi, nel nostro piccolo, possiamo avere potere ed influenza, e che li esercitiamo ogni giorno per il solo nostro essere "on-line". Probabilmente abbiamo mille motivazioni per reagire "di pancia" a ciò che vediamo nel mondo intorno a noi, il problema è che questa reazione, se espressa nel "pubblico" di Internet invece che nel "privato", può essere facilmente fraintesa e reinterpretata a piacimento soprattutto da chi non ci conosce veramente. Nei casi più eclatanti (potrei citare Brexit, oltre alle elezioni USA), i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

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