mercoledì 11 gennaio 2017

I segreti di Pulcinella

Premessa: per chi non lo sapesse, per "segreto di Pulcinella" si intende un fatto noto in realtà a tutti.

Ieri, all'improvviso, esce su tutti i giornali che Renzi, Monti e Draghi, insieme ad altre 20000 persone, sono stati "spiati" da due fratelli. Apriti cielo! Com'è possibile? I sistemi di sicurezza istituzionali fanno acqua da tutte le parti! I segreti italiani in mano a chissà chi!!!

Io mi dico: davvero c'è qualcuno così ingenuo da pensare che tutti i personaggi in vista, nei diversi campi (politico, economico, etc) non vengano tenuti sotto controllo da qualcun altro? La conoscenza di quello che fanno gli altri (alleati o avversari, non importa) è uno dei pilastri su cui si basa ogni posizione di potere. A me fece letteralmente ridere lo scandalo suscitato dalla scoperta che l'Intelligence statunitense controllasse anche le comunicazioni dei maggiori leader europei, ancorché alleati: se fossi io a capo di una qualsivoglia agenzia di intelligence, terrei sotto controllo (magari con priorità diverse) proprio tutti! semplicemente perché un quadro chiaro delle situazioni lo posso avere solo con in mano il massimo delle informazioni disponibili.
Tornando al caso specifico: se proprio vogliamo dirla tutta, oggi si sta capendo che i 2 fratelli in questione erano in realtà abbastanza sprovveduti, in quanto nella maggior parte dei casi i loro attacchi non sono andati a buon fine; dimostrando invece (ammesso che quello che ho letto sia vero) una certa capacità di proteggere le informazioni raccolte, che ovviamente concorrerebbero alla gravità della loro incriminazione.

Che lezioni possiamo trarre da questo (probabilmente trascurabile) episodio? Dal mio punto di vista, queste di seguito.

L'utilizzo delle tecnologie digitali, che si portano dietro capacità di comunicazioni immense, espone inevitabilmente alla minaccia che le informazioni finiscano in mano anche di chi non avrebbe titolo a conoscerle.
Questo riguarda tutti noi, non solo i VIP. Come citato in un altro post, le nostre informazioni fanno comunque gola a qualcuno; e spesso vengono carpite, insieme alle informazioni di valore, anche informazioni inutili, ma che noi forse faremmo volentieri a meno di veder trapelate. Insomma, nessuno è al sicuro dalla minaccia di "furto" delle informazioni.

Le capacità di difesa da questa minaccia esistono e sono efficaci, ma solo se vengono messe realmente in pratica.
Lo dimostra il fatto che gli attacchi andati a buon fine sono stati abbastanza limitati; e d'altra parte, che ora gli inquirenti ancora non sanno quali informazioni sono in mano ai due spioni.

Tuttavia, è sciocco credere di poter proteggere in assoluto le nostre informazioni: un modo per recuperarle si trova sempre.
In America ci fu una grossa discussione riguardante la sicurezza degli iPhone, dopo uno degli episodi terroristici recenti; se n'è smesso di parlare non perché l'FBI l'abbia data vinta ad Apple, che si è rifiutata di fornire le chiavi per sbloccare il telefono, ma semplicemente perché è poi riuscita a sbloccarlo senza l'aiuto di Apple.
Quindi, mi aspetto che venga fatta piena luce sulle informazioni che i due fratelli hanno rubato e ora custodiscono; è solo questione di tempo.

In ogni caso, l'errore più grande che si possa fare è pensare che le nostre informazioni siano al sicuro solo perché non interessano a nessuno, o perché ci sono le leggi a proteggerle; anche perché questo atteggiamento spesso viene accompagnato, oltre che dall'ignorare anche le più elementari norme di protezione, dallo spiattellare tutto in pubblico! A che servono le leggi sulla privacy e sull'oblio se poi noi per primi mandiamo in giro tutto ciò che ci passa per la testa???

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